email print share on Facebook share on Twitter share on LinkedIn share on reddit pin on Pinterest

PRODUZIONE / FINANZIAMENTI Italia

Gioia mia a Cineasti del Presente di Locarno

di 

- Margherita Spampinato esordisce al lungometraggio con la storia di una bambino tecnologico e iperconnesso che entra nel mondo dell’anziana zia dominato da un senso magico della religione

Gioia mia a Cineasti del Presente di Locarno
Marco Fiore e Aurora Quattrocchi in Gioia mia

Dopo alcuni corti selezionati in numerosi festival internazionali, Margherita Spampinato esordisce alla regia di un  lungometraggio, Gioia mia [+leggi anche:
recensione
scheda film
]
, selezionato in concorso Cineasti del Presente del prossimo Locarno (leggi la news). Prodotto da Benedetta Scagnelli e Alessio Pasqua per Yagi Media, in associazione con Gianluca Arcopinto (Gli oceani sono i veri continenti [+leggi anche:
recensione
trailer
intervista: Tommaso Santambrogio
scheda film
]
), Claudio Cofrancesco, Paolo Butini, Ivan Caso e Filippo Barracco, il film scritto dalla stessa regista rivolge lo sguardo (come il film italiano nel concorso principale di Locarno, Le bambine [+leggi anche:
recensione
intervista: Valentina e Nicole Bertani
scheda film
]
) al mondo dell’infanzia e alle connessioni con quello degli adulti.

Nico, un bambino vivace, scontroso e impertinente, cresciuto in una famiglia laica, in un mondo moderno, tecnologico e iperconnesso, è costretto a passare l’estate in Sicilia, ospite di un’ anziana zia signorina religiosissima e scorbutica che vive sola, in un antico palazzo pieno di leggende e superstizioni, senza wi-fi né elettrodomestici, senza nessun tipo di tecnologia, completamente fuori dal tempo. La zia lo accoglie con fastidio, cerca di inserirlo con prepotenza nel suo mondo popolato da angeli e spiriti, dominato da un senso magico della religione. Lo scontro tra modernità e passato, tra ragione e religione, tra velocità e lentezza, segna l’inizio del loro burrascoso rapporto. Eppure pian piano, nasce un legame profondo di cui entrambi non sapevano di avere bisogno.

Ad interpretare i due protagonisti ci sono il giovanissimo Marco Fiore, che era nel cast di Ho visto un re di Giorgio Farina, fuori concorso all’ultimo Torino FF, e la veterana Aurora Quattrocchi, attrice con una prestigiosa carriera teatrale (che non ha mai abbandonato) e interprete al cinema di alcuni tra i titoli più significativi degli ultimi 25 anni. Tra gli altri, I cento passi di Marco Tullio Giordana (in Concorso a Venezia 2000), Malèna di Giuseppe Tornatore (in Concorso alla Berlinale 2001), Nuovomondo [+leggi anche:
recensione
trailer
intervista: Alexandre Mallet-Guy
intervista: Charlotte Gainsbourg
intervista: Emanuele Crialese
intervista: Emanuele Crialese
intervista: Fabrizio Mosca
scheda film
]
di Emanuele Crialese (Leone d'Argento Rivelazione nel concorso di Venezia 2006), Anime nere [+leggi anche:
recensione
trailer
intervista: Francesco Munzi
scheda film
]
di Francesco Munzi (in Concorso Venezia 2014), La stranezza [+leggi anche:
recensione
trailer
scheda film
]
di Roberto Andò e Nostalgia [+leggi anche:
recensione
trailer
intervista: Mario Martone
intervista: Pierfrancesco Favino
scheda film
]
di Mario Martone (in Concorso a Cannes 2022), per il quale ha ricevuto la candidatura come miglior attrice non protagonista sia ai David di Donatello che ai Nastri d’Argento. Nel cast sono presenti inoltre Martina Ziami e Camille Dugay (Cuore sacro e le serie tv Luna nera [+leggi anche:
recensione
scheda series
]
e La legge di Lidia Poët).

La fotografia di Gioia mia è firmata da Claudio Cofrancesco (Palazzina Laf [+leggi anche:
recensione
trailer
scheda film
]
, Princess [+leggi anche:
recensione
trailer
intervista: Roberto De Paolis
scheda film
]
), il montaggio è della regista Margherita Spampinato, la scenografia di Marinora Ferrandes. Le vendite internazionali del film sono affidate a Fandango.

Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.

Privacy Policy