PRODUZIONE / FINANZIAMENTI Italia
Gioia mia a Cineasti del Presente di Locarno
- Margherita Spampinato esordisce al lungometraggio con la storia di una bambino tecnologico e iperconnesso che entra nel mondo dell’anziana zia dominato da un senso magico della religione

Dopo alcuni corti selezionati in numerosi festival internazionali, Margherita Spampinato esordisce alla regia di un lungometraggio, Gioia mia, selezionato in concorso Cineasti del Presente del prossimo Locarno (leggi la news). Prodotto da Benedetta Scagnelli e Alessio Pasqua per Yagi Media, in associazione con Gianluca Arcopinto (Gli oceani sono i veri continenti [+leggi anche:
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intervista: Tommaso Santambrogio
scheda film]), Claudio Cofrancesco, Paolo Butini, Ivan Caso e Filippo Barracco, il film scritto dalla stessa regista rivolge lo sguardo (come il film italiano nel concorso principale di Locarno, Le bambine – leggi la news) al mondo dell’infanzia e alle connessioni con quello degli adulti.
Nico, un bambino vivace, scontroso e impertinente, cresciuto in una famiglia laica, in un mondo moderno, tecnologico e iperconnesso, è costretto a passare l’estate in Sicilia, ospite di un’ anziana zia signorina religiosissima e scorbutica che vive sola, in un antico palazzo pieno di leggende e superstizioni, senza wi-fi né elettrodomestici, senza nessun tipo di tecnologia, completamente fuori dal tempo. La zia lo accoglie con fastidio, cerca di inserirlo con prepotenza nel suo mondo popolato da angeli e spiriti, dominato da un senso magico della religione. Lo scontro tra modernità e passato, tra ragione e religione, tra velocità e lentezza, segna l’inizio del loro burrascoso rapporto. Eppure pian piano, nasce un legame profondo di cui entrambi non sapevano di avere bisogno.
Ad interpretare i due protagonisti ci sono il giovanissimo Marco Fiore, che era nel cast di Ho visto un re di Giorgio Farina, fuori concorso all’ultimo Torino FF, e la veterana Aurora Quattrocchi, attrice con una prestigiosa carriera teatrale (che non ha mai abbandonato) e interprete al cinema di alcuni tra i titoli più significativi degli ultimi 25 anni. Tra gli altri, I cento passi di Marco Tullio Giordana (in Concorso a Venezia 2000), Malèna di Giuseppe Tornatore (in Concorso alla Berlinale 2001), Nuovomondo [+leggi anche:
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intervista: Alexandre Mallet-Guy
intervista: Charlotte Gainsbourg
intervista: Emanuele Crialese
intervista: Emanuele Crialese
intervista: Fabrizio Mosca
scheda film] di Emanuele Crialese (Leone d'Argento Rivelazione nel concorso di Venezia 2006), Anime nere [+leggi anche:
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intervista: Francesco Munzi
scheda film] di Francesco Munzi (in Concorso Venezia 2014), La stranezza [+leggi anche:
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scheda film] di Roberto Andò e Nostalgia [+leggi anche:
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intervista: Mario Martone
intervista: Pierfrancesco Favino
scheda film] di Mario Martone (in Concorso a Cannes 2022), per il quale ha ricevuto la candidatura come miglior attrice non protagonista sia ai David di Donatello che ai Nastri d’Argento. Nel cast sono presenti inoltre Martina Ziami e Camille Dugay (Cuore sacro e le serie tv Luna nera [+leggi anche:
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scheda series] e La legge di Lidia Poët).
La fotografia di Gioia mia è firmata da Claudio Cofrancesco (Palazzina Laf [+leggi anche:
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scheda film], Princess [+leggi anche:
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intervista: Roberto De Paolis
scheda film]), il montaggio è della regista Margherita Spampinato, la scenografia di Marinora Ferrandes. Le vendite internazionali del film sono affidate a Fandango.
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