Martone, Mazzacurati, Costanzo & co., l'esercito degli italiani al Lido
Un festival nel festival, il programma italiano della Mostra di Venezia (1/11 settembre): quarantuno i titoli nazionali sparsi nelle diverse sezioni.
I quattro titoli in concorso erano dati per certi già da settimane (con polemiche dell’escluso Pupi Avati che non ha voluto concedere il suo Una sconfinata giovinezza per il fuori concorso): l’epica risorgimentale di Mario Martone (Noi credevamo), il meta-cinematografico La passione di Carlo Mazzacurati, l’adattamento del bestseller La solitudine dei numeri primi firmata da Saverio Costanzo e l’outsider La pecora nera di Ascanio Celestini, tratto dal suo spettacolo teatrale sui manicomi.
Fuori concorso, confermato Vallanzasca – Gli angeli del male di Michele Placido, mentre – sfumata l’opzione Avati –entrano Sorelle Mai di Marco Bellocchio, Sei Venezia ancora di Mazzacurati, il doc di Piergiorgio Gay Niente paura dedicato al rocker Luciano Ligabue (giurato a Venezia l’anno scorso) Notizie degli scavi di Emidio Greco (con Ambra Angiolini e Giuseppe Battiston) e Gorbaciof di Stefano Incerti, interpretato da Toni Servillo (il fratello musicista Peppe appare invece nel cast di Passione, documentario di John Turturro sulla musica napoletana).
Di Orizzonti si è già detto (con la presenza di Scimeca e Gaudino/Sandri, leggi articolo), e nutritissimo è il Controcampo Italiano, la sezione competitiva specificamente dedicata al cinema “patrio” che quest’anno si apre anche a cortometraggi ed eventi fuori concorso: tra i film più attesi, l’apertura I baci mai dati di Roberta Torre, l’opera prima di Aureliano Amadei 20 sigarette (sulla strage di Nassiriya), A Woman di Giada Colagrande con William Dafoe, l’esordio di Paola Randi Into Paradiso e il doc Ma che storia di Gianfranco Pannone.
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