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PREMI Italia

Torino FF: vince La bocca del lupo, il docu-mélo di Pietro Marcello

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Per la prima volta nella sua storia, il Torino Film Festival premia con il massimo riconoscimento un film italiano: per la giuria, presieduta dallo sceneggiatore Sandro Petraglia (e composta da Anna Biller, Rui Nogueira, Maya Sansa e Gyorgy Szomjas) è La bocca del lupo [+leggi anche:
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il vincitore della 27. edizione. Il docu-mélo di Pietro Marcello (distribuito in Italia da Bim, leggi l'articolo) ha convinto anche la critica internazionale, che – si legge nella motivazione del Fipresci – “è fiera di presentare il proprio premio ad un film sulla vita ai margini economici e sociali, a metà fra il documentario e la finzione cinematografica, fra il reportage e il melodramma. Oltre a raccontare quella che è senza dubbio la più grande storia d'amore del festival, questo film poetico, che contrappone immagini d'archivio a immagini girate oggi nella città di Genova, è anche un invito a riflettere sul rapporto che esiste fra Storia pubblica e storia privata”.

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Tolto il maggiore, gli altri premi ufficiali del concorso guardano tutti al continente americano: Premio speciale della Giuria (ex-aequo) al canadese Crackie di Sherry White e allo statunitense Guy and Madeline on a Park Bench di Damien Chazelle; migliore attrice è Catalina Saavedra, la tata del cileno La nana; mentre per i migliori attori si è scelto di andare sul sicuro, segnalando le prove di due leoni del cinema indipendente Usa, Robert Duvall e Bill Murray, in Get Low di Aaron Schneider.

Il grande escluso è uno dei titoli più accreditati della vigilia, Medalia de onoare [+leggi anche:
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di Calin Netzer, che deve accontentarsi del Premio del pubblico “Achille Valdata” e il Premio Invito alla Scuola Holden per la migliore sceneggiatura (firmata da Tudor Voican), “per la rappresentazione amara della tragedia di un buon uomo ridicolo, che vive una vecchiaia triste nella speranza di una redenzione impossibile”.

Italiana.doc, la sezione dedicata al documentarismo “made in Italy”, ha visto l’affermazione di Valentina Postika in attesa di partire di Caterina Carone, mentre il Premio speciale della Giuria (composta da Marta Donzelli, Stefano Mordini e Jean-Pierre Rehm) è andato a Corde di Marcello Sannino e The Cambodian Room – Situations with Antoine D’Agata di Tommaso Lusena e Giuseppe Schillaci.

Tra i documentari internazionali in corsa per il Premio Cult – Il cinema della realtà, il migliore è risultato il britannico Oil City Confidential, terzo capitolo (dopo Sex Pistols – Oscenità e furore e Il futuro non è scritto – Joe Strummer [+leggi anche:
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) della trilogia che Julien Temple ha dedicato alla cultura musicale inglese degli anni Settanta.

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