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FILM Serbia / Germania

Woman with a Broken Nose, strane vite intrecciate

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L’ultima produzione tra la serba Bas Celik e la tedesca Neue Mediopolis — dopo The Trap [+leggi anche:
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di Srdjan Karanovic — è The Woman with a Broken Nose, opera seconda dello sceneggiatore serbo Srdjan Koljevic.

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E questo è il genere di film che vende di più nei Balcani: una commedia piena di star serbe. Nel cast, ci sono infatti Nebojsa Glogovac, uno dei principali attori della regione, noto all’estero per The Trap, insieme a volti amati dal pubblico come Anica Dobra (Universalove, Amore e altri crimini [+leggi anche:
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) e Branka Katic (The Englishman, Breaking and Entering [+leggi anche:
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).

La scena iniziale introduce subito i tre personaggi principali. Gavrilo (Glogovac), rifugiato bosniaco che guida un taxi a Belgrado, fa salire la donna del titolo (Nada Sargin) con un bambino. Bloccati nel traffico sul ponte principale della città, dopo una delle frequenti frasi indisponenti di Gavrilo, la donna esce dall’auto lasciando il bambino. L’insegnante delle superiori Anica (Dobra) vede la scena, si ferma e va incontro al perplesso Gavrilo. Poco prima, una giovane coppia aveva avuto una lite in auto: Biljana (Katic) aveva lasciato arrabbiata il fidanzato e aveva fermato Anica, chiedendole un passaggio.

Il single Gavrilo si trova ora col bambino, e lo porta dall’unica donna che conosce, Jadranka (Jasna Zalica), prostituta ed ex rifugiata. In giro nel tentativo di liberarsi del bambino senza andare alla polizia, dato che il suo taxi non ha la licenza, trova in ospedale la donna col naso rotto, viva ma in coma.

Nel frattempo, Anica ha strane interazioni con uno studente infatuato di lei. Il suo atteggiamento nei confronti del ragazzo è sconcertante, per ragioni che saranno rivelate nel finale (sebbene chiaramente suggerite sin dall’inizio). Biljana visita la famiglia di un suo ex morto a 22 anni dieci anni prima. Il fratello minore (Vuk Kostic) è diventato un religioso, si è sposato e aspetta un bambino, ma confessa il suo amore a Biljana.

Le vite dei personaggi sono intrecciate in maniera simile a America oggi di Robert Altman e Magnolia di P.T. Anderson. Nonostante alcune stranezze nella regia, il film beneficia del suo migliore aspetto, i dialoghi divertenti, che hanno fatto la felicità del pubblico dell’anteprima serba al Cinema City Festival di Novi Sad — soprattutto perché i dialoghi vengono pronunciati da attori molto popolari, con eccellenti prove di Glogovac e Zalica.

Un altro punto di forza è la fotografia di Goran Volarevic, che ne fanno il ritratto più bello e sentito di Belgrado negli ultimi anni. Ottimi sono anche i credit tecnici, e la colonna sonora include canzoni nostalgiche di band della ex-Jugoslavia degli anni ’70 e ‘80.

Il lungometraggio ha vinto cinque premi al Cinema City: Miglior Film, Sceneggiatura e Attore (Glogovac), Premio del Pubblico e della Stampa, e avrà la sua anteprima internazionale in concorso a Karlovy Vary.

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(Tradotto dall'inglese)

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