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PRODUZIONE Italia

Winspeare e i galantuomini

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Accantonato l'ambizioso progetto dedicato alle rocambolesche avventure del tenente Guillet, il giovane cineasta leccese Edoardo Winspeare ha da poco ultimato, insieme ad Andrea Piva e Alessandro Valenti, la sceneggiatura del suo nuovo film, che ha lo stesso titolo di una delle "novelle rusticane" di Giovanni Verga: I galantuomini. Fabrizio Gifuni e Donatella Finocchiaro saranno gli interpreti principali. "Le riprese cominceranno l’anno prossimo e verranno fatte al 90 per cento nel Salento e per il resto a Bari", ha confermato il regista alla stampa locale. Produce Fabrizio Mosca (Titti Film) per Rai Cinema con Tore Sansonetti (Sidecar).

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Dopo che nel suo ultimo film, Il miracolo (presentato alla 60a Mostra di Venezia), aveva spostato la scena dal Salento alla città di Taranto, ora nel nuovo film Winspeare torna a raccontare la sua terra, come aveva fatto in Sangue vivo (2000), e Pizzicata (1996), entrambi premiati e distribuiti sia in Europa che negli Usa.

"Io cerco sempre la forma, il linguaggio, i volti, la musica" , spiega il regista. "Dietro la forma si cela la sostanza. E poi, in un mondo sempre più uguale, trovo affascinante esplorare le differenze. Detto questo, anche se il mio palcoscenico dal punto di vista orizzontale è limitato, dal punto di vista verticale è molto ambizioso, perché comunque il Salento e la Puglia diventano metafora di 'altro'. I sentimenti, del resto, sono universali".

Il film, ambientato in un periodo che va degli anni Settanta ai Novanta, racconta la storia d’amore tra un magistrato e una donna che la vita ha portato a diventare una criminale. "Sono due persone di estrazione sociale diversa", racconta Winspeare. "Lui appartiene all’alta borghesia, alla società dei 'galantuomini', mentre lei è una figlia di contadini che poi diventa una boss. Il tema è la legge: la legge scritta e quella morale. E il film pone l'interrogativo se sia lecito amare qualcuno che ha scelto di stare dalla parte del male".

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