Le temps qui reste : Ozon, pittore dei sentimenti
Che fare quando la vita, che prima ti sorrideva, ti sta sfuggendo via improvvisamente? Romain è un fotografo di moda di 31 anni,una carriera portata avanti grazie a una giusta miscela di ambizione e talento. Quando il medico gli annuncia che a causa di un cancro gli restano solo pochi mesi di vita, a Romain gli crolla il mondo addosso. Il rapido arrivo della morte gli offre una nuova dimensione della vita, un nuovo sguardo su se stesso.
Nel suo nuovo film, Le Temps qui reste [+leggi anche:
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scheda film], presentato nella sezione Un Certain Regard, François Ozon ritrova i temi a lui più cari: le relazioni umane, le tensioni familiari, l'omosessualità, la coppia e la morte. Pittore dei sentimenti, costruisce il protagonista a piccoli tocchi, filmando la trasformazione interiore del suo personaggio con semplicità e precisione. Svelando tutto lo smarrimento di Romain
(un eccellente Melvil Poupaud), Ozon affronta con delicatezza e pudore la disperazione dell'uomo di fronte all'indicibile. «All'inizio - ha spiegato Ozon - c'è l'idea di una trilogia sul dolore, iniziata con Sotto la sabbia,
melodramma sul tema di come vivere la morte dell'altro. Le
Temps qui
reste pone la questione delle propria morte. E il terzo capitolo, che forse farà un giorno, racconterà la morte di un bambino".
Opera forte e vitale, Le Temps qui reste è prodotto da Olivier Delbosc e Marc Missonnier per Fidélité Productions (Francia). Celluloïd Dreams cura le vendite internazionali.
(Tradotto dal francese)
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