Rodríguez presenta 7 Virgenes
di Vitor Pinto
"A quelli che giudicano questo film troppo duro, vorrei dire che è una versione light di quello che succede per le strade". Così Alberto Rodríguez descrive il suo ultimo film 7 Virgenes, in concorso per la Concha d'oro al Festival di San Sebastian.
Il suo terzo film dopo El Traje e El Factor Pilgrim, racconta la storia di Tano, un adolescente in riformatorio. Ha diritto a 48 ore di permesso per il matrimonio del fratello. Di ritorno nel suo quartiere operaio, Tano vuole fare tutto quello che gli è vietato dentro: bere, drogarsi, rubare e fare l'amore. Ma capisce subito che tutto e tutti sono cambiati e che le sue relazioni cominciano a compromettersi gradualmente. E' per questo che il ritratto di questo adolescente diventa un viaggio duro, ma necessario verso la maturità. Il trattamento del soggetto è efficace, ma senza quella vivacità necessaria per aprire una nuova prospettiva. E, come molti altri registi prima di lui, il desiderio di un forte realismo, ha portato il regista a lavorare soprattutto con attori non professionisti. Paradossalmente, uno degli elementi più interessanti del film - molto evocato dalla stampa nazionale - è il ruolo principale, assegnato a Juan José Ballesta, giovane attore di 17 anni che ha vinto il Goya come migliore rivelazione nel 2001 con El Bola.
Il film è prodotto da José Antonio Félez per Telesa, P.C./ La Zanfoña, distribuito da Alta Classics rivenduto da Sogepac.
(Tradotto dall'inglese)
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