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LEGISLAZIONE Italia

Il cinema contro l'abolizione del tax credit. "Nessun film italiano a Venezia, Roma e Torino"

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Nessun film italiano sarà presente ai prossimi festival di Venezia, Roma e Torino se il governo non farà marcia indietro sull'abolizione del tax credit. La decisione di boicottare le più importanti rassegne nazionali è stata presa dalle rappresentanze dell’industria cinematografica italiana, Anica, API - Autori Produttori Indipendenti, Agis, "unite nel manifestare lo sgomento per l’eliminazione delle misure di incentivo fiscale per il cinema decisa dal Governo, in incomprensibile contraddizione con la dichiarata volontà di abbandonare le politiche assistenzialistiche del passato per dar vita a un circolo virtuoso di nuovi investimenti, nuova occupazione, nuovi film".

In un comunicato di questo pomeriggio si legge che "lo spirito di una delle poche leggi, che nella precedente legislatura aveva trovato un’assoluta condivisione tra maggioranza e opposizione, frana insieme alla fiducia del cinema italiano nell’annunciato nuovo corso. Nonostante le più ampie rassicurazioni al riguardo fornite dal Ministro della Cultura Sandro Bondi, anche a nome del Governo, viene quindi abrogata una legge decisiva per il futuro del nostro cinema".

"E’ incredibile - prosegue il documento - che tale abrogazione passi attraverso il divieto di presentazione di emendamenti di parlamentari della maggioranza stessa che, tra l’altro, avevano individuato con precisione l’adeguata copertura finanziaria".

Tutto il cinema italiano è mobilitato contro quello che viene definito "un atto devastante". Come prima misura è adottato il boicottaggio di tutti i festival nazionali: nessun film italiano sarà presente a Venezia, Roma, Torino. L’ANICA, l’AGIS e l’API invitano tutto il mondo dell’industria culturale a unirsi a questa iniziativa.

"Deve essere chiaro a tutti - conclude il comunicato - che il Governo, venendo meno a impegni precisi, ha deciso di infliggere un colpo mortale al cinema italiano nel momento in cui dimostra appieno, anche a livello internazionale, la sua vitalità artistica e industriale. Ulteriori azioni saranno decise al più presto".

Anche l'associazione dei Centoautori si è unita al boicottaggio, chiedendo le dimissioni del ministro Bondi.

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